IL REGISTRO DEI MATRIMONI

Le fonti dell’archivio ci dicono che fu Don Ascanio Belmonte il primo parroco a effettuare le registrazioni degli Atti dei Matrimoni in un periodo immediatamente successivo al Concilio di Trento, infatti possiamo constatare come il primo volume sia datato 1564-1569 e sulla prima pagina possiamo leggere: “Libro fatto et ot.to p.me do Ascanio Blm:te Arcip.te de S.ta M.a de Ciuita d Arpino de tutti li Matrimoni se faranno incominciando da hoggi 27 de 7bre 1564

Il primo atto registrato è il seguente:

“Salvator de Sora et Liuia Lumbo hanno co(n)tracto matrimonio co(n) le parole de p(rese)nti noi et voglio ina(n)ti la parola dell Ecc(lesi)a di S.ta M.a di Ciuita, fattosi le solite monitioni et stato solennizzato p. m. don Ascanio Blm:te Ar(cipre)te in p(rese)ntia di Gioan(n9i foglia: Cesar(e) fasolo, th(amo)so foglia et molti altri”.

Una piccola nota caratteristica di come la liturgia si adatti ai tempi e ai modi, come possiamo notare la registrazione di atti matrimoniali alla fine del 1500 è sempre preceduta dalla formula “co(n) le parole de p(rese)nti noi et voglio”, la liturgia della promessa viene pronunciata davanti la porta della Chiesa e non davanti all’altare. Vent’anni dopo le due parole pronunciate dai presenti diventeranno “vis et volo” (tu vuoi io voglio) parole che, ancor più tardi verranno pronunciate all’interno davanti all’altare del Santissimo.